Oscar Wilde
Oscar Fingal O’ Flahertie Wills Wilde, noto meglio con il nome di Oscar Wilde, nato a Dublino il 16 Ottobre 1854. Fu un drammaturgo, scrittore e poeta.
Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto ricercata ed incline alla ricerca del bon ton, con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l’attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione.
È noto soprattutto per l’uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato. La penna di Wilde sa colpire in più direzioni e se le tinte fosche le sono familiari, nondimeno si esprime al meglio anche nel ritratto sarcastico e sottilmente virulento.
La patina di amabilità è anche quella che vernicia sotto l’apparenza leggiadra e il fuoco di fila delle battute, si nasconde la critica al vetriolo alla società vittoriana. La stessa che faceva la fila per vedere le sue commedie.
Molti i libri scritti sulle sue vicende e sulle sue opere, tra le quali, in particolare, i suoi testi teatrali, considerati dai critici dei capolavori del teatro dell’800. Galvanizzato dai successi, lo scrittore produsse una quantità considerevole di opere pregevoli.
Tra le tante opere, si registrano i racconti fantastici che Wilde scriveva regolarmente per i magazine dell’epoca. Tra questi, ricordiamo: «Il principe felice e altri racconti», scritte per i suoi due figli Cyril e Vyvyan, pubblicati nel 1888.