Gli elfi e il calzolaio

Gli elfi e il calzolaio

Gli gnomi e il ciabattino

Gli elfi e il calzolaio o gli gnomi e il ciabattino è una fiaba dei fratelli Grimm .

offerta lampo amazon

Cartone animato

Videofiaba

Audiofiaba

Gli gnomi e il calzolaio DA LEGGERE

dei fratelli Grimm

Un calzolaio, senza sua colpa, era diventato così povero che non gli restava altro se non un pezzo di cuoio per fabbricare un paio di scarpe.

Le tagliò di sera per farle il giorno dopo; e siccome aveva la coscienza pulita, andò tranquillamente a letto, si raccomandò a Dio e si addormentò.

Offerte del giorno di amazon

Al mattino, dopo aver detto le sue preghiere, volle mettersi al lavoro; ed ecco che le scarpe erano sulla tavola bell’e pronte.

Egli non seppe che dire dalla meraviglia e, quando si avvicinò per osservarle, vide che erano fatte magistralmente: non c’era un punto sbagliato; un vero capolavoro.

E quello stesso giorno venne pure un compratore, al quale le scarpe piacquero tanto che le pagò più del dovuto; così con quella somma il calzolaio poté‚ acquistare cuoio per due paia di scarpe.

Le tagliò la sera per mettersi al lavoro di buon mattino, ma non ne ebbe bisogno poiché, quando si alzò, erano già pronte e non mancarono neanche i clienti che gli diedero denaro a sufficienza per comprare cuoio per quattro paia di scarpe.

Egli le tagliò di nuovo alla sera e le trovò pronte al mattino; e si andò avanti così: quello che egli preparava la sera, al mattino era fatto, sicché‚ ben presto egli divenne un uomo benestante con tutto il necessario per vivere.

Ora accadde che una sera, verso Natale, l’uomo aveva appena finito di tagliare il cuoio e prima di andare a letto, disse a sua moglie:

-Che ne diresti se stanotte stessimo alzati, per vedere chi ci aiuta così generosamente?-

La donna acconsentì e accese una candela; poi si nascosero dietro gli abiti appesi negli angoli della stanza e stettero attenti.

Lista Nascita

A mezzanotte arrivarono due graziosi omini nudi; si sedettero al tavolo del calzolaio; presero tutto il cuoio preparato e con le loro piccole dita incominciarono a forare, cucire, battere con tanta rapidità, che il calzolaio non poteva distogliere lo sguardo, tutto meravigliato.

Non smisero finché‚ non ebbero finito e le scarpe non furono bell’e pronte sul tavolo; poi, prima che spuntasse il giorno, se ne andarono via saltellando. Il mattino dopo la donna disse:

-Gli omini ci hanno fatti ricchi, dovremmo mostrarci riconoscenti. Mi rincresce che se ne vadano in giro senza niente da mettersi addosso e che debbano gelare. Sai cosa farò? Cucirò loro un camicino, una giubba, un farsetto e un paio di calzoncini, e farò un paio di calze per ciascuno; tu aggiungici un paio di scarpette-.

L’uomo fu ben contento e la sera, quando ebbero terminato tutto, misero sul tavolo i regali al posto del cuoio; poi si nascosero per vedere che faccia avrebbero fatto gli omini.

A mezzanotte giunsero di corsa tutti e due e volevano mettersi subito a lavorare, ma quando videro i vestiti mostrarono una gran gioia.

Li indossarono in fretta e furia, poi fecero capriole, ballarono e saltarono fino a quando uscirono dalla porta. Da allora non tornarono più, ma il calzolaio se la passò bene tutta la vita.

Gli elfi e il calzolaio DA LEGGERE

«Non puoi lavorare più svelto?» chiese la moglie al calzolaio.

Il calzolaio sorrise. «Certo» rispose. «Potrei ritagliare il cuoio con meno cura, e potrei fare i punti più lunghi quando cucio. Ma io voglio che i miei clienti ricevano il meglio che può offrire un artigiano. E per questo ci vuole tempo.»

«Lo so caro, ma non abbiamo più soldi per comprare altro cuoio. E per finire un paio di scarpe tì ci vogliono due giorni.»

«Faccio del mio meglio», sospirò il calzolaio. «I miei occhi e le mie mani non sono più quelli di una volta.» E continuò il suo lavoro lento e accurato. Ben presto non gli restano più soldi per comprare il cuoio, e la pelle e il camoscio erano finiti.

«E come faremo domani senza più cuoio per lavorare e senza più scarpe da vendere?» chiese la moglie.

Il calzolaio sorrise: «Beh, ci penseremo domani,» Tutto il giorno lavorò per riuscire a ricavare un paio di scarpe dall’ultimo pezzetto di cuoio rimasto. «Forse queste sono le ultime scarpe che faccio» pensava, «e quindi devono essere anche le più belle.»

Quando fu l’ora di andare a dormire, lasciò le suole e le sagome ritagliate, sopra il banco. «Peccato che siamo così poveri, cara» disse alla moglie mentre si arrampicava sul letto.

«Tu fai del tuo meglio» lo confortò lei, «non puoi fare di più.»

La mattina dopo il calzolaio si alzò, si pulì gli occhiali, infilò l’ago e cercò i pezzi di cuoio ritagliati il giorno prima.

Quando ecco che vide una cosa straordinaria. Un paio di scarpe finite e perfette nei minimi dettagli risplendevano sul banco. Qualcuno le aveva fatte durante la notte.

«Guarda che capolavoro!» esclamò. «E che cuciture piccole e precise! Ma chi le avrà fatte?»

Le scarpe erano così ben fatte che vennero vendute al doppio del solito. Fu così che il calzolaio riuscì a comprare quel giorno una nuova striscia di cuoio per tagliare altre due paia di scarpe.

La sera lasciò le forme sul banco e andò a dormire con animo molto più lieto del giorno prima. La mattina dopo le due paia di scarpe erano lì, completamente finite dal tacco alla punta delle stringhe.

«Che capolavoro!» disse il calzolaio alla moglie.

Quelle paia di scarpe gli resero così bene che riuscì a comprare abbastanza cuoio da farne quattro paia. E durante la notte i misteriosi calzolai le cucirono tutt’e quattro.

«Che rifiniture perfette», esclamavano i clienti. La voce si sparse e la gente veniva da lontano a comprare le scarpe. C’erano stivaloni lucidi per gli uomini e scarpette di velluto per le dame.

«Ora abbiamo tanto cuoio, che potrai lavorare per tutta la vita!» disse felice la moglie del calzolaio. «E con tutta la gente che viene da noi a comprare, siamo quasi ricchi!»

Ma il calzolaio stava pensando: «Non ti piacerebbe sapere chi sono i calzolai che ogni notte ci aiutano?»

E così, una notte fredda un po’ prima di Natale, il calzolaio lasciò il cuoio già tagliato sul banco e poi, insieme a sua moglie, si nascose.

Allo scoccare della mezzanotte, da dietro il vecchio orologio, scivolarono fuori sette piccoli elfi nudi. Si arrampicarono sul banco e si misero subito al lavoro cucendo e picchiando col martello, infilando stringhe e lucidando la pelle.

Ogni tanto si fermavano per soffiarsi sulle dita e per strofinarsi i piedi gelati, perché la notte era fredda e il camino era spento. Tremavano ed erano lividi dalla testa ai piedi.

«Poveri piccini» disse la moglie del calzolaio, «fanno tutto questo lavoro per noi e non hanno né una camicia né un paio di scarpe.» «Io credo che, dopo tutto quello che hanno fatto per noi, potremmo ringraziarli facendogli un regalo, non ti pare?» esclamò il calzolaio.

Fu così che la moglie, indaffaratissima, passò la giornata seguente a ritagliare camicine e pantaloni da una stoffa morbida, calda e colorata.

Il calzolaio prese l’ago più sottile e la pelle più morbida che aveva e fece un paio di stivali per ogni elfo. La notte di Natale, lasciarono i loro regali sul banco e si nascosero.

Faceva un freddo terribile, e quando gli elfi apparvero, tremavano e battevano i denti, e il loro fiato formava nuvolette cristalline nell’aria gelida.

Gli elfi all’inizio si meravigliarono di non trovare i pezzi di cuoio da cucire. Ma quando videro i vestiti e si resero conto che erano per loro, se li infilarono subito e cominciarono a ballare in cerchio ridendo e battendo le mani coperte dai nuovi guantini di lana.

«Abbiamo finito di fare i ciabattini! Ormai siamo degli elfi eleganti!»

E cantando e ballando si allontanarono finché il calzolaio e sua moglie li persero di vista.

«Ecco! Non potremo più contare sull’aiuto degli elfi!» finse di lamentarsi la moglie del calzolaio. «Come farai ora che tanta gente viene da te a comprare scarpe e stivali?»

Il calzolaio sorrise. «Bisognerà proprio che faccia del mio meglio.»

«Sono sicura che ci riuscirai, caro» lo rassicurò lei, «l’hai sempre fatto!»

idee regalo amazon

Verified by MonsterInsights