Il cavallo e l’asino
Il cavallo e l’asino è una favola di Esopo ripresa poi anche dallo scrittore francese Jean de La Fontaine.
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Il cavallo e l’asino DA LEGGERE
Versione di Esopo
C’era un uomo che aveva un asino e un cavallo. Un giorno che stavano viaggiando per la strada, l’asino disse al cavallo: “Prendi un po’ del mio carico se non vuoi vedermi morto”.
Ma l’altro non volle saperne. L’asino, sfinito dagli stenti, stramazzò e morì. Allora il padrone trasferì sul dorso del cavallo tutto il carico e in più la pelle dell’asino.
Il cavallo allora piangendo esclamava: “Ahimè disgraziato! Che cosa mi è mai successo, povero infelice! Per aver rifiutato parte di quel peso, ora sono costretto a portarlo tutto, e in più anche la pelle”.
MORALE: La favola dimostra che nella vita grandi e piccoli devono fare causa comune, se vogliono salvarsi gli uni dagli altri.
Versione di Jean La Fontaine
Il suo fardel di guai
lascia chi muore a quel che resta: ebbene
aiutarci l’un l’altro ci conviene.
Un Asino fea scorta ad un Cavallo,
ch’era alquanto egoista di natura,
e mentre l’un crepava sotto il peso
del suo grosso fardello,
non avea l’altro che la bardatura.
– Aiutami, fratello, –
disse l’Asino, – o qui casco disteso
prima ancora di giungere alla mèta.
La preghiera non è troppo indiscreta,
perché metà per uno
non fa mal a nessuno -.
Il Cavallo, del cul fatta trombetta,
che non vuole a rispondere si affretta.
E l’Asino morì, povera bestia!
Il Superbo comprese il suo gran torto,
quand’ebbe la molestia
di portare egli solo, insieme al carico,
la pelle anche del morto.