I tre capretti furbetti

I tre capretti furbetti

I tre capretti furbetti in origine faceva parte dei racconti popolari norvegesi adattata da Gudrun Thorne-Thomsen e riproposta nell’enciclopedia per ragazzi I quindici (Vol. 2, Fiabe e racconti, pp. 72-74).

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I tre capretti furbetti DA LEGGERE

C’erano una volta tre capretti che dovevano andare al pascolo: essi si chiamavano capretti Furbetti. Sulla loro strada vi era un ponte che dovevano per forza attraversare, e sotto ci viveva un brutto gigante con occhi grandi come piatti ed un naso lungo, lungo, lungo.
Per primo si presentò il più giovane dei capretti Furbetti e trotterellando attraversò il ponte.
“CHI ATTRAVERSA IL MIO PONTE?” – Ruggì il gigante.
“Oh, sono solo io, il più piccolo dei capretti Furbetti e devo andare al pascolo per diventare grasso” – rispose il caprettino con una vocina sottile, sottile -.
“ORA VENGO SU E TI MANGIO IN UN BOCCONE” – disse il gigante -.
“Ma no, non mangiarmi: sono troppo piccolo!” rispose il capretto. “Aspetta che passi il secondo dei capretti Furbetti che è molto più grasso di me!”.
“Va bene, vattene” – disse il gigante.
Dopo un po’ ecco il secondo dei capretti Furbetti che attraversò trotterellando il ponte.
“CHI ATTRAVERSA IL MIO PONTE?” – ruggì il gigante -.
“Oh, sono solo io, il secondo dei capretti Furbetti e devo andare al pascolo per diventare grasso” – rispose il capretto con una vocetta un po’ più robusta -.
“ORA VENGO SU E TI MANGIO IN DUE BOCCONI” – disse il gigante -.
“Ma no, non prendere me, aspetta che venga mio fratello maggiore che è molto più grasso di me.”
“Benissimo, vattene pure” – replicò il gigante -.
Ma ecco che subito giunse il maggiore dei capretti Furbetti e trotterellando attraversò il ponte. Era cosi grasso che il ponte ondeggiava e scricchiolava sotto il suo peso.
“CHI ATTRAVERSA IL MIO PONTE?” – ruggì il gigante -.
“Sono io, il più grosso dei capretti Furbetti” – disse il capretto con la sua voce robusta -.
“ORA VENGO E TI MANGIO IN TRE BOCCONI” – ruggì il gigante -.
“Ho sulla fronte due corna forti e ti caverò quegli occhi storti! Vieni mio caro, con i miei zoccoli ti ridurrò tutto bernoccoli!”.
Così dicendo il capretto si scagliò sul gigante a testa bassa e lo gettò nel fiume; poi tranquillo e soddisfatto dell’accaduto si diresse al pascolo.
Qui i tre capretti diventarono così grassi che non poterono più attraversare il ponte e tornare a casa e sono là tuttora.

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