Lo schiaccianoci e il re dei topi
Lo schiaccianoci e il re dei topi è un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, pubblicato nel 1816.
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Lo schiaccianoci DA LEGGERE
Era una vigilia di Natale, in una piccola città in Germania, Clara e la sua famiglia stavano preparando una festa per tutti i loro parenti, ma prima dovevano decorare l’albero di Natale.
Ogni anno tiravano fuori le decorazioni e accuratamente appendevano e palline di vetro luccicanti e i cioccolatina con la carta scintillante sui rami.
Quell’anno c’era una nuova decorazione, una bella fata con un abito viola appesa nella parte più in alta della struttura.
Tutto era pronto, così Clara e suo fratello Franz giocavano davanti alla luce del fuoco mentre aspettavano che arrivassero gli ospiti.
Clara vestiva le sue bambole e spazzolava i loro capelli, mentre Franza giocava con i suoi soldatini.
Presto arrivarono i nonni, le zie, gli zii e i cugini di Clara e Franz con i regali, l’ultimo ad arrivare fu il padrino Gianni che portava sempre regali speciali straordinari per tutti i bambini.
Clara era eccitata, perchè voleva vedere che cosa le avesse portato quest’anno il suo padrino. Il regalo era uno schiaccianoci, ma non uno schiaccianoci normale, ma era stato fatto come un piccolo uomo di legno, vestito con un’uniforme rossa e nera, Clara s’innamorò subito del suo schiaccianoci.
Franz era sicuro che fosse un soldato e quindi avrebbe dovuto averlo lui – Fammi giocare con lui – disse durante il tentativo di portarlo via a Clara, ma lei lo tenne stretto. Nella lotta, tirò forte e una gamba del povero schiaccianoci si ruppe.
Padrino Gianni prese dolcemente lo schiaccianoci a Clara, mise un pò di colla alla gamba e sussurò alcune parole magiche, poi disse a Clara di farlo riposare vicino al fuoco, mentre le andava a giocare con i cugini, – starà bene per mezzanotte, basta stare attento ai topi. – disse.
Clara si diverti così tanto alla festa che dimenticò del tutto lo schiaccianoci e andò a letto senza di lui, si svegliò all’improvviso a mezzanotte ricordando il suo regalo lasciato solo davanti al fuoco – il mio schiaccianoci! – disse.
Sgattaiolò di sotto e lo trovò dove lei lo aveva lasciato, accanto al caminetto, lo prese lo abbracciò e rimase a dormire con il suo schiaccianoci tra le braccia.
Clara si svegliò di colpo, sentì un qualcosa che grattava in un angolo della stanza, aprì gli occhi e vide un gruppo di topi che venivano verso di lei, guidati da un topo più grande con una piccola corona in testa, Clara era spaventata, ma tenne forte a lei lo schiaccianoci.
Da un altro angolo della stanza, arrivò il suono di alcuni tamburi, Clara si voltò e vide i soldatini di Franz marciare verso i topi.
Lo schiaccianoci si liberò dalle braccie di Clara e prese vita, egli saltò sù e guidò l’esercito dei soldatini in battaglia, la battaglia era piena di fumo, di rumori e di grida.
Clara non poteva vedere cosa stesse succedendo, ma sapeva che il suo schiaccianoci non era al sicuro combattendo contro il re dei topi, così gettò la sua pantofola contro il re dei topi che cadde.
Tutti gli altri topi fuggirono portando il re dei topi con loro, come lo schiaccianoci si rivolse a Clara lei si rese conto che era diventato alto e sembrava umano.
– Io sono un principe – le disse. Il re dei topi aveva lanciato un’incantesimo per trasformarmi in uno schiaccianoci per sempre. Lei mi ha salvato.
Clara guardò con stupore il principe schiaccianoci, – venga con me – disse.
Clara e il principe schiaccianoci volarono come per magia su scintillanti paesaggi innevati finchè giunsero ad una bianca e splendente isola di glassa zuccherata, dove una fata vestita di viola li stava aspettando. – Aspettavo voi – Disse felicemente.
Portò Clara e il principe schiaccianoci in una grande sala piena di persone provenienti da tutto il mondo che ballavano e banchettavano. Clara e il principe schiaccianoci sedettero sui troni e si godettero l’intrattenimento.
Ben presto la festa finì e la fata fece salire Clara e il principe schiaccianoci su una bella slitta, li avvolse in una coperta calda e disse loro addio.
Clara era al caldo e felice, mentre la slitta volava come per magia, sopra i paesaggi innevati e si addormentò.
Quando Clara si sveglio, si rese conto che era tornata a casa davanti al fuoco e lo schiaccianoci era tra le sue braccia, nuovamente di dimensioni originali. I soldatini di Franz erano sparsi sul pavimento e in cima all’albero di Natale c’era la fata sorridente girata verso di lei.
Clara si chiese se fosse stato tutto un sogno, fuori era giorno e lei poteva sentire il suono delle campane, era il giorno di Natale e non si era mai sentita più felice.
